Si è chiusa una Kermesse di più settimane che ha visto presso l'Istituto Arena di Sciacca un alternarsi di incontri, confronti, dibattiti ed esperienze didattiche al centro dei quali è stato posto il “Valore del Cibo”.
Negli ultimi decenni, consumismo e globalizzazione hanno decretato la vittoria del cibo “Fast”: qualità, sicurezza, ambiente sono stati messi a serio rischio da una forsennata ricerca del "successo di mercato" di quelle aziende che hanno puntato al “business”, mettendo, purtroppo, in secondo piano, la sicurezza del cibo e della salute umana. Una conferenza, quella odierna, che grazie ad un “parterre de roi” di relatori, ha messo in discussione il modo “moderno” di intendere il cibo, evidenziando, comunque, non solo le criticità (esposte e approfondite con un approccio ben comprensibile a tutti gli utenti, alunni inclusi) ma anche le opportunità che oggi via via si presentano.
Il Dott. Michele Bono, dirigente veterinario dell’Azienda Sanitaria di Agrigento, ha esposto quelli che sono i sistemi di controllo a carattere internazionale e locale sia per quanto riguarda i prodotti agricoli, sia per i cibi di provenienza animale (carne, miele, etc). Se oggi i rischi si sono ridotti in misura consistente il merito va dato ai controlli sull’intera filiera della produzione che porta ad un monitoraggio del prodotto e dalla sua qualità sino alla tavola, partendo dai mattatoi, dai frantoi e fin dentro le arnie. In pratica, si controlla anche il cibo che consumano gli animali prima che questi diventano cibo per gli uomini.
Il Dott. Damiano Licata, funzionario direttivo dell’ U.O.S. dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, ha enfatizzato il valore dell’olio siciliano, che Madre Natura ha regalato alla Sicilia in misura variegata (tanti i cultivar autoctoni). Inoltre, ha spiegato agli studenti, ma anche ai docenti presenti, le tecniche di valutazione della qualità dell’olio, sia attraverso l’olfatto che il gusto. Tecniche alimentari che possono servire per saper confrontare e scegliere quale olio comprare.
Il dott. Roberto Butera, presidente della Cooperativa Agricola , Madre Terra, Oleificio sociale, ha relazionato su quanto oggi sta accadendo nel panorama mondiale: in Sicilia è stato assente un progetto “politico” capace di valorizzare l’olio siciliano a cui è mancato l’unicità del marketing e della promozione perfino tra gli stessi consumatori siciliani, tuttavia i mercati esteri hanno cominciato (o continuato) ad apprezzare il prodotto oleario siciliano, non solo per le sue qualità organolettiche ma anche per la sua salubrità. In pratica è stato l’olio stesso, attraverso i suoi “panel” qualitativi a ….scivolare verso le tavole degli scandinavi, degli arabi, degli americani e degli australiani. Il mercato ha promosso a pieni voti l’olio siciliano e i nostri studenti devono saperlo, affinché domani, lasciando i banchi di scuola, possono trovare opportunità di lavoro o diventare imprenditori in un territorio, come quello agrigentino, che per qualità e biologicità non teme concorrenza, né in Italia né all’estero.
Il Dott. Matteo Pilletteri, Biologo nutrizionista, ha posto in essere questioni scottanti, che oggi vedono la salute dei nostri ragazzi in pericolo a causa della qualità del cibo consumato. Obesità nei Paesi occidentali e fame nel terzo o nel quarto mondo non sono altro che il risultato di un utilizzo negativo delle risorse alimentari che continua a determinare squilibri sociali: l’opulenza è tanto pericolosa come l’assenza o la rarità del cibo e guai a pensare che ciò sia solo un problema alimentare; migrazioni per fame, guerre per la conquista di sorgenti d'acqua ne sono la più chiara dimostrazione. Il fast food è l’emblema di come le multinazionali abbiano “infarcito” di cibi a bassissimo livello qualitativo il mercato, grazie anche ad una politica di marketing invasiva che ha dato “appeal” ad un cibo di pessima qualità, che ha perso territorialità, qualità, valori nutrizionali, sapori e saperi antichi. Perfino l’acqua che beviamo nelle bottiglie di plastica è diventata pericolosa per la nostra salute e anche per l’ambiente.
Di fronte a tante criticità, l’intervento della Dirigente Scolastico, Gabriella Bruccoleri ha determinato tra i presenti un sospiro di sollievo: il modello di sviluppo del domani non può che rifarsi ai valori di ieri. Ridare sacralità al cibo e alla Natura (il riferimento ai principi francescani è evidente) non può che esaltare la bellezza delle nostre tradizioni e del nostro cibo.